Limpida e trasognata è la poesia lirica e musicalissima di Francesco Petrolino. Tutto è “vago” leopardianamente e “indefinito” nelle poesie petroliniane, tutto fugge e sfugge contemporaneamente, tutto - una volta che è appreso - si eclissa, tutto è prezioso e sottile. Parlerei di poesia argentea - nel senso virgiliano e lunare - e cristallina, soffusa di bagliori lentissimi. Petrolino ama più donne a distanza, come Cino da Pistoia, ama l’«eterno femminino» (Goethe). I suoi versi sono cristalli limpidi che non si spezzano, integri, bollicine d’acqua che vagano nell’aria, scaglie iridate, fluide incombenze marine: sono versi magistrali, fatti da un optimus magister, da un eccellente miniaturista che sosta, contempla, si estranea dalla realtà e la supera. La sensualità di Petrolino - come quella di Penna - è innocente, pura, trasognata. La poesia petroliniana non appartiene a scuola, raggiunge esiti alti, “equilibrata fra ironia (un po’ crepuscolare) e liricità” (G.B. Squarotti), è poesia “dalla misura breve” (N. Amabile). L’accostamento, circa i modelli, va esteso a Sinisgalli e a Caproni per le linee epigrammatiche, per la mestizia sotterranea, per le volute di luce, per il gioco di specchi (Borges). Quella di Petrolino è una poesia “purificatrice e catartica” (E. Salati Di Iaconi), che ha un ruolo importante nella poesia d’amore, e non solo, della modernità in Italia. Si pensi pure ad Ovidio, all’Ars amatoria del grande poeta latino, ai bellissimi Amorum libri tres per Antonia Caprara del Boiardo densi di echi provenienti da Virgilio e aperti a un gusto pittorico e tenero, languidissimo - come in Petrolino rapinoso e sognante. La sensualità del Poeta è pronta e felice, squillante, come in Penna, che è stato reputato l’ultimo poeta dell’«Antologia Palatina». La stringatezza colloquiale, la “scelta di natura spirituale” di cui parla l’autore nella nota introduttiva, la pacatezza dei toni, l’equilibrio compositivo, le modulazioni dolcissime, la luminosità e la compattezza, il largo giro metaforico, qualche eco dantesca, la fitta rete degli autori letti e bene filtrati, rendono personalissima e assai pregnante la poesia di Petrolino. Le conferiscono un alto tasso di godimento linguistico.
Francesco Petrolino è nato a Gallico Marina di Reggio Calabria il 7 aprile 1938. La sua prima pubblicazione risale agli anni ’60 all’interno della rivista La Procellaria. La presente silloge segue la pubblicazione di Soffitta (1981), Madrigali (1983), Frammenti (1999), Schegge (2001). Le sue poesie hanno avuto una calorosa accoglienza da parte di pubblico e critica.
- Genere: Poesia
- Listino: € 13,00
- Editore: Europa Edizioni
- Collana: Edificare Universi
- Pagine: 414
- Lingua: Italiano
- EAN: 9788893846523